Nessuno sa perché Cacamone si chiami Cacamone. Ci sono leggende di un tizio argentino che avrebbe battezzato così questo luogo in montagna in Abruzzo. Però al momento mi sfuggono. E quindi Cacamone rimane Cacamone, un luogo dove il Gundam, Stefanino e Dario ogni tanto vanno a fare campeggio.
Io ho comprato il gippone, per fare il campeggio, eppure ancora non mi sono attrezzato. Loro stanno là, e io sto qua. Non è bello, però io sono uno stanziale, non mi va di starmi a sbattere per comprare tutta l’attrezzatura e poi usarla di tanto in tanto. Oddio, magari se comincio poi mi piace, ma non lo so.
Forse è l’estate, forse è che sto da solo, forse è il whisky che mi predispone. Io domani andrei a comprare tenda, materassino, sacco a pelo e tutto quello che necessita (che in realtà non so cosa necessiti) e andrei su con una bistecca da due chili da sbraciare a cena, bere vino rosso, ancora whisky e poi dormire in grazia di dio. Ma lo so che domattina mi sveglierò e mi reputerò un pazzo per aver pensato queste cose.
Domani vado a farmi il massaggio alla schiena e mi intristirò un po’ di più al caldo. Ci puoi scommettere quello che vuoi, ci puoi mettere la firma. Eppure, forse, dovrei dare un po’ più di credito a quello che mi dice il whisky alla sera. Ma forse anche no, perché di danni ne ha fatti a sufficienza.
Resistere. Si deve resistere.